Il terzo laboratorio sulla sordità del progetto Paesaggi visivi e sonori si è svolto presso due strutture del Polo museale della Sardegna a Cagliari: il Museo Archeologico e la Pinacoteca Nazionale.
Il laboratorio teorico-pratico di sensibilizzazione sulla sordità è stato pensato per offrire agli operatori museali una serie di conoscenze e competenze di base sul mondo della sordità. ll primo incontro con gli operatori è stato interamente dedicato a storia, cultura e legislazione sulla sordità: le tipologie di sordità, la disabilità invisibile, la riduzione dell’autonomia personale delle persone sorde quando i servizi non sono adeguati, il problema dell’accoglienza nei luoghi pubblici, l’accesso ai servizi di pubblica utilità, la lingua dei segni e e sue peculiarità.
Per questo terzo appuntamento con la sordità nel progetto Paesaggi visivi e sonori abbiamo poi pensato di approfondire la parte pratica con una sezione dedicata – oltre che all’accoglienza in LIS con i segni di benvenuto al museo e l’assegnazione del nome segno – anche al racconto di vita di persone sorde. Per l’occasione abbiamo avuto il piacere di avere con noi Alessandra Mura e Francesco Olla.
Alessandra è nata sorda in una famiglia di udenti. La sua sordità non è stata scoperta subito e la sua prima diagnosi è stata di autismo, con relativa terapia farmacologica. Negli anni ’70 l’esame specifico per individuare la sordità – l’audiometria – non era ancora molto diffuso e solo all’età di 3 anni è stato possibile diagnosticarle la sordità e quindi sospendere i farmaci che le erano stati prescritti per l’autismo. Da quel momento ha iniziato un lungo percorso di riabilitazione fisica: acquisire autonomia, imparare a parlare e comunicare con gli altri. Insieme alla madre inizia a conoscere la lingua parlata attraverso il mimo e tra loro inventano un vero e proprio linguaggio mimico gestuale per parlarsi. Per confermare la diagnosi di sordità approda a Milano, dove viene seguita da un medico oralista che considera la LIS “non adatta a persone intelligenti”, rientra quindi in Sardegna e viene iscritta alla scuola pubblica, inizia ad imparare a leggere e a scrivere e la madre l’aiuta quotidianamente a esercitarsi con il parlato. La lettura diventa la sua passione e in particolare lo diventano i fumetti. Finisce le scuole, si iscrive all’università e solo in quel periodo entra in contatto con La lingua dei Segni Italiana. Grazie ad corso di braille allo IERFOP ha l’opportunità di conoscere altre persone sorde – tutte segnanti – che la colpiscono tantissimo. Inizia così lo studio della LIS ed oggi Alessandra è una docente di Lingua dei Segni Italiana e educatrice sorda.
Imparare la lingua dei Segni è un’arma in più per una persona sorda, per comunicare con il resto del mondo.
Franco è nato nel 1943 a Cagliari ed è sordo dalla nascita, ha 5 fratelli di cui altri due sordi come lui e due udenti. Conosce la Lingua dei Segni ma utilizza il parlato perchè da bambino, spronato dai genitori ad esercitarsi a parlare bene, ha imparato a parlare pur non sentendo niente. Non ha mai frequentato gli istituti per sordi e per la maggior parte delle scuole ha studiato da casa, seguito da un maestro che gli insegnava a scrivere. Dopo le scuole dell’infanzia si iscrive ai Geometri e per i primi due anni continua a studiare a casa, fino a quando un professore di matematica gli chiede perchè non andasse a scuola insieme a tutti gli altri. Franco è stato il primo sordo a frequentare una scuola pubblica a Cagliari. Il Preside dell’Istituto per Geometri è sordo come lui e lo prepara alle difficoltà del dover fare tutto da solo: al tempo non c’erano interpreti o insegnanti di sostegno. Lo studio è stato molto faticoso, alcuni professori hanno una parlata stretta e il loro labiale è impossibile da leggere, l’unica soluzione è studiare dai libri di testo. Nonostante le difficoltà l’esperienza scolastica è stata piacevole, i compagni di classe sono solidali e amici e a 22 anni Franco prende il diploma. Si iscrive quindi all’università, in geologia, e dopo il secondo anno inizia la libera professione, ma l’eccessivo sforzo per farsi capire prevale sulla volontà di continuare. Decide di farsi assumere in Regione, al tempo nelle pubbliche amministrazioni era obbligatoria l’assunzione di persone con disabilità e le mansioni offerte erano quella di usciere o dattilografo. Franco inizia il suo lavoro in Regione come dattilografo. Qualche anno dopo viene bandito uno dei primi concorsi interni per geometri: partecipa e lo super, diventando Istruttore tecnico Geometra, e a fine carriere anche dirigente. Franco ha sempre vissuto tra persone udenti e ha iniziato a frequentare l’Ente Nazionale Sordi facendo il volontario, poi nel 1990 viene eletto presidente dell’ente e per ben 18 anni porta avanti insieme ai sordi un intenso lavoro di lotta all’emarginazione delle persone sorde, per sensibilizzare le persone all’avvicinamento e all’inclusione della sordità.
Una delle conquiste che ricordo con più emozione è stata l’introduzione del dattilo-telefono per i sordi nel 1987: mi si è aperto un mondo! Fino ad allora non ricordo di aver mai avuto una vera e propria vita personale, le comunicazioni dovevano sempre essere filtrate da qualcuno e se a lavoro volevo chiamare la moglie dovevo chiedere ad un collega di farlo per me; o se mia figlia aveva voglia di parlare con me doveva telefonare al capoufficio.
Per i Paesaggi visivi e sonori di Cagliari, a conclusione delle 10 ore di lavoro sulla sordità tra il Museo Archeologico e la Pinacoteca abbiamo realizzato una mattinata di simulazione di una visita guidata per una persona sorda al Museo Archeologico per far mettere in pratica agli operatori tutte le strategia consigliate nel corso degli incontri dedicati alla sordità.
L’accoglienza al museo prima di ogni altra cosa, l’attenzione per il labiale e per una parlata lenta e chiara, l’indicazione visiva di opere e didascalie, l’uso della dattilologia per i nomi di alcuni utensili e delle località. Tutti gli accorgimenti del caso e l’indicazione di tutte le informazioni utili e delle facilitazioni che il museo offre – grazie al Museo Liquido – per le persone sorde: gli schermi con le interpreti LIS e la possibilità di individuare visivamente i periodi storici e le relative opere grazie ad un allestimento studiato per offrire al visitatore l’autonomia della scoperta.
Di seguito una gallery di immagini dei tre incontri dedicati alla sordità.
PAESAGGI VISIVI E SONORI DI CAGLIARI
Per proporre la realizzazione del progetto all’interno del vostro museo o luogo di cultura contattateci paesaggi@inmediazione.org | 3200934735
Progetto realizzato con i Contributi regionali a sostegno dell’associazionismo di promozione sociale – Annualità 2016 – della Regione Autonoma della Sardegna e co-finanziato dall’associazione di promozione sociale Inmediazione con il bando fUNDER35 della Fondazione Cariplo.