Con la S maiuscola. Lingua, cultura e identità Sorda

“In ogni angolo l’aria vibrava di conversazioni silenziose, di voci visive, con la coscienza di uno scambio prezioso:

“In ogni angolo l’aria vibrava di conversazioni silenziose, di voci visive, con la coscienza di uno scambio prezioso: solo una persona su mille è sorda dalla nascita, e pochissimi udenti conoscono i segni, cosicché i sordi sono avidi di conversazione, di scambi umani, di partecipazione; in ogni angolo avvertivo il senso di una comunità affatto particolare, robusta e vitale.” (Oliver Sacks)

CON LA S MAIUSCOLA

Dopo anni di studio una nuova pellicola targata Inmediazione nel formato di film documentario, si chiama “Con la S maiuscola. Lingua, cultura e identità Sorda” ed un documentario in Lingua Italiana e Lingua dei Segni Italiana LIS, il quinto lavoro video-documentaristico di Inmediazione dopo la serie dedicata alle migrazioni

Il film è nato all’interno del progetto Un ponte tra due mondi, finanziato con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese e iniziato con alcuni incontri di sensibilizzazione con la collaborazione dell’Associazione EFYS presso gli spazi del Centro di quartiere “La bottega dei sogni” a Cagliari.

Il prosieguo del progetto dell’Associazione dedicato all’accessibilità culturale, il cui l’intento è quello di indagare insieme a persone sorde e udenti le difficoltà della comunicazione. Saperne qualcosa di più sulla sordità, la cosiddetta “disabilità invisibile”, ci è sembrato un buon modo per iniziare a parlarne.

“La sordità? Non ci ho mai riflettuto molto, a dire il vero. Non conosco nessun sordo. Perchè, c’è qualcosa di interessante da sapere sulla sordità?”

In un mondo a misura di persone udenti, le persone sorde si trovano ad affrontare quotidianamente problemi di comunicazione: dall’accesso all’informazione e alla cultura, all’istruzione e alla formazione. Per oltre duemila anni e sino al secondo dopoguerra le persone sorde non potevano contrarre matrimonio, ereditare, né avere alcun tipo di possedimento.

La storia dei sordi è sconosciuta ai più. È la storia di una comunità unita da una lingua (quella dei segni), da una cultura e un’identità. Quella Sorda, con la S maiuscola.

“Con la S maiuscola” è stato realizzato con le riprese di quattro persone sorde, seguite nella loro quotidianità tra famiglia, lavoro, interessi e tempo libero. Tra le loro storie di vita trova spazio l’intervento di Rita Sala, docente di Deaf Studies e Interprete LIS professionista, che con grande generosità ci ha offerto la sua conoscenza sul tema e mille spunti di riflessione: l’unicità della comunità Sorda, il riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana LIS e l’importanza del contatto con l’altro e del riconoscimento delle persone sorde come portatrici di istanze per le quali sono le uniche in grado di lottare e decidere.

All’interno del documentario abbiamo dedicato alcuni importanti intermezzi ad un’accurata selezione di materiali d’archivio, tutti ricavati da filmati dell’Istituto Luce e dalle testimonianze fotografiche, testuali e video dell’Ex Istituto per Sordi “Tommaso Pendola” di Siena, che oggi ospita un museo dedicato alla storia degli ex Istituti per Sordi che oggi ospita tutti gli strumenti di studio e gli oggetti che hanno caratterizzato l’infanzia di tanti bambini sordi.

 


Il progetto Un ponte tra due mondi è una naturale diramazione del progetto che tra il 2017 e il 2019 ci ha portato in giro per la Sardegna, alla scoperta delle migliori pratiche museali dell’isola, con il supporto e la collaborazione di operatori sensibili e attenti, in alcuni tra i migliori centri culturali della Sardegna, qui vi riassumiamo le attività di Inmediazione sulla cultura accessibile: i Paesaggi visivi e sonori della Sardegna!

PAESAGGI VISIVI E SONORI DELLA SARDEGNA

“Non c’è arte e non c’è museo se non siamo in grado di comunicare a tutti”

Paesaggi visivi e sonori è un laboratorio permanente per diffondere buone pratiche in tema di cultura accessibile in Sardegna.

Il progetto è nato per incentivare l’accesso al patrimonio storico, artistico e culturale della Sardegna​ rendendo partecipe attivamente un’ampia fascia sociale: ipovedenti, ciechi e sordi. Un’idea di fruizione del patrimonio artistico che vuole abbattere alcune distinzioni tra fruitori disabili e non studiando ed imparando a conoscere da questo punto di vista il mondo dei musei e dei luoghi della cultura, con l’aiuto diretto dei disabili sensoriali.

Ma come garantire piena accessibilità e inclusione? 

Iniziando ad attivare, dove possibile, tutte le strategie per garantire un’accessibilità senza differenze, che consolidi il concetto di inclusione in termini di diritti e valore.

Diritti uguali fra tutti i cittadini e valore che le persone con disabilità possono apportare alla collettività. L’obiettivo del progetto è quello di creare una buona prassi affinché il museo, e la società tutta, sia – o diventi – luogo attivo in cui valorizzare e favorire la fruizione degli spazi, e dei contenuti, a gruppi diversi di popolazione.

La prima fase​ del progetto ha visto la realizzazione di laboratori di sensibilizzazione teorico/pratici su disabilità visive e sordità​, realizzate nei e con i musei insieme ad operatori ed esperti di disabilità sensoriali, mediatori culturali, sordi, ciechi e ipovedenti.

Un buon punto di partenza, per offrire agli operatori una conoscenza il più possibile approfondita sul tema, e anche un momento di confronto diretto con le persone disabili, per dibattere assieme sui punti di forza e sulle criticità relative all’accessibilità culturale.

2016/2017

Il progetto è partito nel 2017 in quattro strutture museali della Sardegna: il Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada, il Museo Nivola di Orani, il Museo Archeologico e la Pinacoteca Nazionale di Cagliari.

Come descrivere i colori e i dettagli delle vesti dei Mamuthones e gli Issohadores ad una persona cieca? E come spiegare ad una persona sorda l’emozione del rimbombare per le strade di 30 kg di campanacci o la voce di Bachisio Bandinu che introduce il visitatore nel carnevale mamoiadino?

Le esposizioni dei musei che ci hanno ospitato sono state smontate e rimontate in Lingua dei Segni Italiana LIS: ogni elemento ha trovato la sua esatta posizione e i segni l’hanno disposta nello spazio secondo le vesti delle maschere, la grandiosità dei Giganti di Monte Prama, i particolari visivi e narrativi dei retabli lignei della Pinacoteca di Cagliari.

Si è cercato di rendere al meglio la visualizzazione delle esposizioni e delle storie dei reperti attraverso la cura del racconto degli operatori, i dettagli descrittivi, i suoni tipici ricorrenti: una ricerca delle migliore affinità tra termini specifici e Lingua dei Segni Italiana LIS, una particolare attenzione all’impatto emotivo del suono e delle voci dei narratori che ad ogni ingresso al museo ci hanno guidato in tempi e memorie che si sono fatti vicini.

Ed è questo il grande valore aggiunto: l’accoglienza e il supporto degli operatori museali

perchè l’entusiasmo della persona che mi sta descrivendo un’opera mi permette di vederla e perchè vogliamo sentirci accolti non come esseri speciali ma come esseri umani che vogliono conoscere e accedere alla cultura senza difficoltà

2018/2019

Con questo spirito l’edizione 2018 dei Paesaggi visivi e sonori si è arricchita del lavoro di progettazione di percorsi guidati accessibili. Siamo partiti dal Museo dell’Ossidiana di Pau, famoso per la produzione dell’oro nero dell’antichità: l’ossidiana, e insieme alle operatrici abbiamo vissuto un percorso museale tutto improntato al coinvolgimento del visitatore: dai supporti fissi dedicati all’approfondimento a mappe, fotografie, supporti audiovisivi a proiezione continua.

Un’interazione continua con videoclip e basi sonore che invitano il visitatore al contatto visivo, tattile ed esperienziale con l’ossidiana!

Dopo Pau siamo poi approdati al Centro sperimentale per le arti e le culture contemporanee EXMA – Exhibiting and Moving Arts di Cagliari, i cui linguaggi particolari e spesso fuori dal comune lasciano molto alla percezione più intima del visitatore. E quando si parla di disabilità sensoriali questa percezione, nel contatto con l’arte – e a maggior ragione con l’arte contemporanea – va sicuramente supportato con una buon mediazione gestuale e visiva che permetta al visitatore sordo, cieco o ipovedente di vivere la sua personalissima esperienza di visita, ma con tutti gli strumenti e gli accorgimenti che l’accessibilità imporrebbe.  

CULTURA ACCESSIBILE

Paesaggi visivi e sonori della Sardegna è stato accompagnato da una campagna di comunicazione sulla cultura accessibile, alla quale in tanti avete contribuito e che vi invitiamo a continuare a seguire attivamente sui nostri canali web. L’intero progetto sulla Cultura Accessibile si è arricchito con l’animazione della community di Inmediazione su alcune buone pratiche di accessibilità culturale dedicate a sordi, ciechi e ipovedenti e azioni di sensibilizzazione alla sordità e alla Lingua dei Segni, il tutto ci ha permesso di far crescere l’interesse nei confronti del progetto e favorire una corretta informazione.

A questo fermento è seguita l’attivazione dei membri della comunità: con la propria presenza agli eventi di Inmediazione dedicati alla Cultura Accessibile e con la frequenza dei laboratori proposti dall’associazione allo scopo di sensibilizzare e informare professionisti e curiosi sulle disabilità sensoriali.

Ed è da ciò che sono nati i primi incontri dal vivo di Un ponte tra due mondi, dove con la collaborazione e gli spazi dell’Associazione EFYS abbiamo iniziato a pensare come costruire quel ponte tra mondo degli udenti e mondo dei sordi, ed ora abbiamo qualche idea in più: continuate a seguirci per le prossime anteprime!

Logo Otto per Mille Chiesa Valdese

un ponte tra due mondi

Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese www.ottopermillevaldese.org

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Cartella stampa PROIEZIONI CAGLIARI 20 FEBBRAIO 2020