L’edizione 2018/2019 dei Paesaggi visivi e sonori è iniziata dal Museo dell’Ossidiana di Pau gestito dall’Associazione Menabò nel piccolo centro della Marmilla ai piedi del Monte Arci, in provincia di Oristano, il percorso è poi proseguito a Cagliari, dove nel 2017 i Paesaggi visivi e sonori di Cagliari ci avevano accompagnato alla scoperta dell’accessibilità del Museo Archeologico e della Pinacoteca Nazionale.
La nuova tappa cagliaritana è al Centro sperimentale per le arti e le culture contemporanee EXMA, con gli operatori del Consorzio Camù (Centri d’Arte e MUsei) – gestori anche dei Centri Comunali d’Arte e Cultura Castello di San Michele e Il Ghetto di Cagliari.
Il Centro sperimentale per le arti e le culture contemporanee EXMA, ex mattatoio comunale restaurato negli anni ’80 come centro culturale del Comune di Cagliari, apre nel 1993 e da più di vent’anni si occupa di cultura, arte e intrattenimento.
L’EXMA rappresenta un posto privilegiato: l’unico centro che offre la possibilità di fruire e vivere tutti i linguaggi dell’arte.
Le mostre, gli spettacoli, le attività didattiche e le conferenze sono alcune delle azioni che il centro ospita.
Non ci piace parlare a pochi, ci piace parlare a quante più persone possibile nella miglior maniera possibile, trasferendo contenuti importanti per il nostro vivere civile e sociale.
Simona Campus – Direttrice artistica
Ed è con questo spirito che gli operatori del Consorzio Camù si sono lasciati guidare da Inmediazione e Integrattivando nel mondo delle disabilità sensoriali, per approfondire la teoria e le pratiche di accoglienza da dedicare ai visitatori sordi, ciechi e ipovedenti.
Il format arricchito della nuova edizione dei Paesaggi visivi e sonori ha previsto i consueti laboratori di sensibilizzazione, da affiancare alla realizzazione di percorsi guidati accessibili da testare con i partecipanti e con i visitatori.
L’EXMA e i suoi spazi si prestano ad esperienze uniche dal punto di vista del contatto con gli artisti che le mostre che ospita accolgono: si tratta di linguaggi particolari, spesso fuori dal comune, che molto lasciano alla libera interpretazione e alla percezione più intima del visitatore.
Quando si parla di disabilità sensoriali questa percezione, nel contatto con l’arte – e a maggior ragione con l’arte contemporanea – va supportato con una buon mediazione gestuale e visiva che permetta al visitatore sordo, cieco o ipovedente di vivere la sua personalissima e unica esperienza di visita, ma con tutti gli strumenti e gli accorgimenti che l’accessibilità imporrebbe. Dall’ iterprete LIS per i sordi con la possibilità di essere accompagnati da una guida, al poter fare esperienze tattili, per i ciechi; e con alcuni accorgimenti rispetto all’illuminazione e alla grafica delle collezioni per gli ipovedenti.
Lab disabilità visive | Consigli per la visita
Lab sordità | Consigli per la visita
Video resoconto
I Paesaggi visivi e sonori all’EXMA iniziano con il laboratorio di cultura accessibile per le disabilità visive dedicato ad una trentina di operatori del Consorzio Camù che gestiscono gli spazi dell’arte del Comune di Cagliari.
Quest’anno alla guida del laboratorio c’è la nostra collega Ester Deplano, grazie alla collaborazione con l’Associazione Integrattivando APS e con l’indispensabile supporto degli amici dell’Associazione Nazionale Privi della Vista e Ipovedenti (ANPVI) di Cagliari con Paola Taula.
Insieme a tutti i partecipanti al laboratorio sulle disabilità visive abbiamo valutato alcuni accorgimenti sull’esperienza tattile della visita: dall’illuminazione delle sale in cui vengono allestite le mostre alle indicazioni pratiche per raggiungere e accedere alle sale. L’esperienza tattile della mostre è lasciata alla disponibilità degli artisti e alla possibilità di manipolare le opere senza comprometterle, e di questo abbiamo parlato nel corso del percorso guidato all’interno della mostra “I Santissimi”, inaugurata a maggio 2018 presso il centro EXMA.
Si è discussa anche la possibilità di supportare la visita, perlomeno l’accoglienza, con una serie di supporti in braille – il sistema di scrittura e lettura in rilievo per non vedenti e ipovedenti – che permettano alla persona cieca di accedere in quasi autonomia alle sale e tutti gli spazi del centro EXMA, che appunto ospita mostre temporanee ma è anche la location di importanti festival culturali cittadini, oltre che di svariati eventi di intrattenimento dedicati all’aggregazione sociale.
Di supporto a questa pratica anche l’immedesimazione dell’operatore nei panni di una persona cieca o ipovedente che visita il cerbero.
Da questo punto di vista Ester ha cercato di trasmettere agli operatori le emozioni, le sensazione e le difficoltà che una persona con disabilità visiva può incontrare se non adeguatamente accolta a accompagnata lungo il percorso di visita del centro culturale.
Grazie all’esperienza di Paola Taula dell’ANPVI gli operatori hanno un confronto diretto su alcune questioni prettamente pratiche: dall’accompagnamento all’interazione con le persone cieche e ipovedenti.
Nel corso del percorso guidato accessibile che ci condurrà alla scoperta della mostra “I Santissimi” con Paola si ragiona su alcuni accorgimenti utili alla facilitazione del percorso per il miglior godimento possibile dell’esperienza artistica della mostra.
Lungo il percorso della mostra I Santissimi, che comprendeva la possibilità di toccare e interagire con alcune delle opere presenti, abbiamo testato sul campo l’esperienza tattile per facilitare al visitatore la scoperta delle opere e dell’esperienza consigliata dagli artisti: dall’accompagnamento delle persone cieche e ipovedenti da parte della guida, che comprende anche l’ausilio nell’esperienza tattile, portando le loro mani sulle opere per favorire la visualizzazione di quanto gli viene raccontato a parole.
L’esperimento ha visto come protagonisti gli stessi operatori, che hanno indossato i panni di una persona con disabilità della vista, per entrare nel vivo di ciò che possono essere gli ostacoli che le persone cieche e ipovedenti incontrano nella loro quotidianità e nell’accesso alla cultura.
E sempre in tema di descrizioni, l’immaginazione e la memoria visiva delle persone cieche e ipovedenti permette ad alcune di loro di visualizzare quanto gli viene raccontato e vivere un’esperienza culturale ancora più appagante. Per renderla tale è necessaria particolare attenzione ai dettagli del racconto: i tempi della visita devono essere, quando possibile, accompagnati dalla modalità tattile. Il tatto permette al visitatore cieco o ipovedente di fare esperienza degli oggetti e dell’ambiente che gli vengono descritti.
Da non sottovalutare poi l’abilità nelle descrizioni degli spazi e luoghi in cui ci si trova, l’orientamento è infatti fondamentale perchè le persone con disabilità visiva possano ambientarsi e adattarsi alle specificità del percorso.
Questo per l’arte contemporanea è doppiamente rilevante, se pensiamo a quanto sia importante l’introspezione, e a volte l’immediatezza, nell’esperienza di visita di una mostra. Il messaggio artistico è percepito diversamente da persona a persona e spesso dovrebbe essere mediato il meno possibile da esterni, proprio per garantire un’esperienza il più possibile originale.
Ma per una buona visita è molto importante anche il fattore logistico, seppur nella maggior parte dei casi le persone cieche e ipovedenti arrivano al museo accompagnate. Sarebbe buona norma permettere loro di seguire la visita nella sua completezza, il più possibile in maniera autonoma.
Per far ciò l’operatore culture del museo può mettere in pratica un accorgimento su tutti: accompagnare fisicamente il gruppo spostandosi tra le persone, per favorire anche fisicamente il contatto con la collezione o l’esposizione – che si tratti di informazioni sullo spazio che sulla fisicità delle opere – ed è inoltre indispendabile per non perdere l’orientamento nello spazio.
I Paesaggi visivi e sonori di Cagliari sono proseguiti con il laboratorio di cultura accessibile per la sordità guidato dalle nostre Interpreti LIS Maria Paola Casula e Manuela Medau.
Dopo un primo inquadramento storico e legislativo dedicato alla sordità, tra cui l’uso della parola “sordi“, da preferire sempre nel contatto con le persone sorde e nel comune intercalare, con l’auspicio che riesca finalmente a soppiantare l’inappropriato sordomuto.
Si parla poi del mancato riconoscimento in Italia della LIS quale “lingua” – ormai accettata quasi in tutta Europa.
Nel corso del laboratorio sordità abbiamo offerto agli operatori culturali del museo anche alcune basi della Lingua dei Segni Italiana, con il supporto di un’insegnante d’eccezione: Alessandra Mura.
Alessandra ci accompagna come formatrice LIS dall’inizio del progetto nel 2017
Con Alessandra si riflette sull’esperienza di vita che le persone sorde si trovano a dover affrontare, in un mondo di udenti che non sempre è ben disposto nei loro confronti. Scarseggia la sensibilità nell’intuire e comprendere le necessità ma anche le volontà delle persone sorde.
Alessandra introduce alcune indicazioni utili all’accoglienza delle persone sorde al museo e alcuni dei segni più importanti: alfabeto, formule di saluto, numeri, indicazioni e segni dedicati al museo: “il prezzo del biglietto è di…”, “gli orari di apertura del museo sono…”; il segno per indicare il Centro EXMA.
Dopo questa infarinatura di basi di LIS e accoglienza al museo per persone sorde passiamo alla fase più pratica. E quando l’allestimento del centro cambia esposizione ci organizziamo per “testare” un nuovo allestimento artistico: Danilo Sini con la mostra “Ai limiti del senso”, che ben si adatta al test di un percorso guidato dedicato alla sordità e basato quasi interamente sulle percezioni: visive, tattili ed emotive.
Al percorso guidato in occasione della mostra di Danilo Sini ci accompagna Simona Campus, direttrice artistica del centro e curatrice di alcune delle proposte dell’EXMA, con l’interpretariato Italiano/LIS di Maria Paola e un bel gruppo di persone sorde e udenti che insieme si sono approcciate alla mostra con molta curiosità e trasporto.
La visita scorre con entusiasmo e interesse, Simona mantiene l’attenzione dei visitatori catturando il loro sguardo con il riferimento alle opere, e facilitando con pause alternanze la traduzione in Lingua dei Segni di Maria Paola.
Le persone sorde sono molto pratiche, per via del canale comunicativo che utilizzano, ed hanno la necessità di vedere/guardare ciò che viene spiegato.
Di conseguenza i tempi della visita sono più dilatati perché necessitano dello spazio temporale per osservare quanto gli viene indicato e raccontato, e poi tornare con lo sguardo su guida e interprete. Questo sfasamento è sempre una criticità che si incontra nel corso di una visita al museo con persone sorde, soprattutto quando il gruppo è numeroso.
Di seguito i resoconti video dell’esperienza dei Paesaggi visivi e sonori di Cagliari al Centro sperimentale per le arti e le culture contemporanee EXMA. Buona visione!
PAESAGGI VISIVI E SONORI DELLA SARDEGNA
LAB EXMA
Progetto EXsMArt, realizzato grazie al bando Culture LAB | “Sostegno finanziario alle imprese del settore culturale e creativo per lo sviluppo di progetti culturali innovativi” | POR FESR 2014-2020