Paesaggi Visivi Sonori - Foto scattata nella sede dell'Associazione Inmediazione. Da sinistra compaiono Marco Spanu, Maria Paola Casula, Andrea Mameli, Andrea Ferrero. Di sfondo il logo di Inmediazione.

Cultura Accessibile. Intervista a Radio X “Oltre le Barriere”

  Venerdì 23 luglio 2017 siamo stati ospiti della trasmissione di Radio X “Oltre le Barriere“, condotta da

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Venerdì 23 luglio 2017 siamo stati ospiti della trasmissione di Radio XOltre le Barriere“, condotta da Andrea Mameli e Andrea Ferrero, che tratta il tema della disabilità in senso ampio. Con Andrea e Andrea abbiamo parlato delle attività dell’associazione ed in particolare dell’attenzione del nostro ultimo progetto “Paesaggi visivi e sonori della Sardegna” sul tema della Cultura Accessibile e dell’accessibilità di tutti i luoghi di cultura: dai musei ai siti archeologici. Il progetto di buone pratiche in tema di accessibilità rivolto agli operatori della cultura si è appena concluso – per la sua prima fase – in alcuni musei della Sardegna: Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada, Museo Nivola di Orani, Museo Archeologico e Pinacoteca di Cagliari.

 

📻  In tema di accessibilità vi lasciamo di seguito il podcast audio della puntata, accessibile a ciechi e ipovedenti, e il testo dell’intera intervista accessibile alle persone sorde.

🔈

(podcast audio della puntata sul sito di Radio X)

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Sigla
Oltre le barriere, storie ordinarie per chi le vive e straordinarie per chi le ascolta, una trasmissione ideata e condotta e da Andrea Ferrero e Andrea Mameli va ora in onda su Radio X per Cagliari Social Radio.
Andrea Ferrero
Ciao a tutti e bentornati a una nuova puntata di Oltre le barriere, il programma di Radio X intorno al mondo della disabilità e della diversità. Io sono Andrea Ferrero e vicino a me c’è Andrea Mameli. Ciao Andrea!
Andrea Mameli
Ciao!
Andrea Ferrero
Oggi di cosa parliamo in questa puntata di Oltre le barriere?
Andrea Mameli
Oggi parliamo di un tema a noi molto caro: l’accessibilità ai beni culturali e lo facciamo insieme a un’associazione che si chiama Inmediazione e opera in varie parti della Sardegna con progetti legati all’accessibilità museale e lo faremo intervistando due delle persone che fanno parte dell’associazione: Marco Spanu, presidente dell’associazione ed esperto audio e Maria Paola Casula, interprete di Lingua dei Segni. Spazieremo in vari campi!
Andrea Ferrero
Ok bene, ascoltiamo questa intervista!
Andrea Mameli
Andrea cosa iniziamo a chiedere?
Andrea Ferrero
La vostra associazione di cosa si occupa?
Marco Spanu
La nostra associazione opera in Sardegna dal 2011 e si occupa di realizzare audiovisivi con finalità sociali. Negli anni ci siamo occupati di immigrazione, autismo, laboratori a scuola su audiovisivi e sul teatro. Negli ultimi anni ci siamo occupati di accessibilità grazie alla presenza all’interno dell’associazione di un’interprete di Lingua dei Segni. In questo senso abbiamo realizzato anche dei lavori teatrali con la LIS.
Andrea Mameli
Quindi con la Lingua dei Segni riuscite a conferire un ulteriore contenuto comunicativo alle vostre attività. Avete fatto dei video per degli allestimenti museali, ci puoi descrivere qualcosa Maria Paola?
Maria Paola Casula
Ciao!
Si, lo scorso anno abbiamo realizzato tre video guide per il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, all’interno del progetto del museo dedicato all’accessibilità “Museo Liquido”. I video sono accessibili a tutti: i sottotitoli in Italiano li rendono fruibili per i sordi che non utilizzano la LIS e per le persone che hanno problemi di udito. Ci sono anche i sottotitoli in inglese (*realizzati da Myriam Mereu) che li rendono accessibili anche ai turisti stranieri. Inoltre è presente la traccia audio che traduce ciò che viene detto in LIS, per cui anche le persone con problemi di vista possono avere accesso ai contenuti delle guide.
Marco Spanu
La parte audio dei video è stata adattata dalle operatrici dell’Associazione Integrattivando, che si occupa di disabilità visive, per la fruizione delle persone cieche e ipovedenti.
Maria Paola Casula
Il museo ci ha fornito i testi e io e la collega interprete LIS (*Manuela Medau) li abbiamo adattati per le persone sorde. Abbiamo fatto anche un brevissimo laboratorio di sensibilizzazione alla sordità con qualche cenno alla Lingua dei Segni per gli operatori del museo e devo dire che è stato un lavoro complesso ma un gran bel lavoro.
Andrea Ferrero
Voi lavorate con persone con disabilità sensoriali. Sapete quante persone con disabilità sensoriali ci sono qui a Cagliari o nell’hinterland?
Maria Paola Casula
Un numero preciso non ve lo so dare, gli ultimi dati che conosco per quanto riguarda la sordità sono del 2004-2005 e contavano in provincia di Cagliari circa 1000 persone sorde.
Andrea Ferrero
Comunque quando si parla di queste cose l’importante è che ci siano i servizi, anche se anche ce ne fosse solo uno…
Maria Paola Casula
Assolutamente si, le persone con disabilità sensoriali devono poter accedere ai luoghi della cultura e avere l’opportunità di entrare in un museo e poterne fruire come ritengono più opportuno; perché questo sia possibili è importante che nelle strutture museali siano presenti tutti gli strumenti utili all’accessibilità e alla fruibilità dei contenuti del museo.
Andrea Mameli
E voi realizzando questi audiovisivi con finalità sociali, ma in particolare nel corso dei laboratori scolastici, vi accorgete anche delle varie sensibilità e attenzioni che le persone prestano al tema. In particolare: i bambini come li trovate rispetto all’approccio al tema dell’accessibilità?
Marco Spanu
Be, i bambini sono più avanti di tutti! E come per tutti i temi hanno solo bisogno degli strumenti per comprenderli. Lo scorso anno (*nell’ambito del progetto Tutti a Iscola) abbiamo inserito nei nostri laboratori (*in collaborazione con l’Associazione Sardinia Open Data) una piccola parte dedicata alla Lingua dei Segni Italiana e ha avuto molto successo, anche perchè come tutte le lingue ha un suo appeal molto forte ed essendo una lingua non verbale che utilizza il canale visivo è molto curiosa e crea quella connessione immediata con i più piccoli.
Andrea Ferrero
Ma secondo voi chi si avvicina alla Lingua dei Segni lo fa perché ha in famiglia una disabilità o ha un compagno non udente, o sono persone che lo fanno per sola curiosità?
Maria Paola Casula
La maggior parte delle volte ci sia avvicina per curiosità perché non si conosce direttamente la sordità o la LIS; di solito chi ha i genitori o un parente sordo è già molto dentro il mondo della sordità, quindi il voler imparare la LIS avviene in un secondo momento. La maggior parte delle volte le persone che frequentano i nostri corsi di Lingua dei Segni sono persone molto curiose che magari hanno visto l’interprete al telegiornale, o hanno visto dei sordi per strada segnare e sono incuriositi dalla lingua.
A proposito dei ragazzi e della curiosità, abbiamo avuto esperienza molto interessante nell’ambito del nostro progetto per l’accessibilità Paesaggi Visivi e Sonori della Sardegna, al Museo Archeologico di Cagliari abbiamo avuto l’opportunità di lavorare con i ragazzi dell’alternanza scuola-lavoro, e abbiamo proposto loro i corsi di sensibilizzazione e la LIS ha riscosso tanto successo. I ragazzi sono molto più elastici rispetto agli adulti, apprendono più velocemente la lingua e si rendono conto di molte più cose rispetto a una persona adulta.
Andrea Mameli
Ci fermiamo per una breve pausa musicale e poi riprendiamo con Marco Spanu e Maria Paola Casula di Inmediazione.
(musica)
Andrea Ferrero
Abbiamo parlato di sensibilità, voi avete riscontrato se le persone nascono sensibili o vengono educate alla sensibilità?
Maria Paola Casula
Eheh, bella domanda! Allora diciamo che le persone in teoria sarebbero sensibili se non avessero tanti condizionamenti esterni. Avendo tanti condizionamenti esterni spesso la sensibilità viene a mancare, per cui bisogna educare, bisogna educare veramente tanto.
Andrea Ferrero
E voi avete visto degli effetti positivi dal vostro progetto?
Maria Paola Casula
Sicuramente, tanta curiosità e tanta voglia di mettersi in gioco, non ce l’aspettavamo ed è stato interessante scoprire come le persone – quando non conoscono e vengono accompagnate alla scoperta di un tema a loro lontano – siano così contente di scoprire quell’argomento e mettersi in gioco per capire l’altro, diverso da sè.
Andrea Mameli
Parlando sempre di cultura senza barriere vorremmo parlare con voi del Museo delle Maschere di Mamoiada e Museo Nivola di Orani, cosa avete fatto in questi due musei?
Marco Spanu
In questi due musei del nuorese – che fanno parte del nostro progetto Paesaggi Visivi e Sonori della Sardegna, insieme al Museo Archeologico e alla Pinacoteca di Cagliari – abbiamo realizzato dei laboratori di sensibilizzazione, non di formazione, proprio perchè voleva essere un momento di confronto e dialogo sul tema dell’accessibilità. Per farlo abbiamo creato un gruppo di esperti: interpreti di Lingua dei Segni e tiflologhe, ma soprattutto un gruppo di persone con disabilità sensoriali, coloro che vivono questa condizione, appunto per parlare, non un confronto di tipo scolastico ma un dialogo tra esperienze di vita. Ognuno ha raccontato la propria esperienza e rapporto con la cultura e l’accessibilità. Da parte dei musei e degli utenti dei musei c’è molta voglia di conoscere, spesso quando non si conosce si ha paura e ci si comporta con imbarazzo quando ci si ritrova a contatto con la diversità. Gli operatori hanno avuto molta voglia di imparare e mettersi in gioco, la comunicazione a tu per tu ha reso la comunicazione più facile e godibile, e alla fine anche divertente!
Maria Paola Casula
Al Museo Nivola di Orani per esempio, al laboratorio hanno partecipato anche persone del paese, interessate al tema a vario titolo. É stato molto bello collaborare e confrontarsi insieme, ciascuno aveva una sua storia personale rispetto ad alcuni tipi di disabilità, ed è stato interessante il confronto con la loro esperienza e l’esperienza del museo rispetto all’accessibilità.
Andrea Ferrero
I “progetti sulla disabilità senza i disabili”… spesso molti progetti per persone disabili non coinvolgono direttamente le persone disabili e magari si tratta di iniziative molto belle a livello progettuale ma che poi non hanno la stessa importanza a livello di attuazione.
Maria Paola Casula
Assolutamente, è molto importante coinvolgere i diretti interessati ed è grazie a loro che possiamo capire come si sentono. Quando un sordo entra in un museo, come si sente? Come si sente se il museo non è in grado di accoglierlo? Cosa si può fare? Chiedere direttamente a loro è la cosa più diretta e immediata per capire i bisogni, stessa cosa per una persona che non vede o ha problemi alla vista…
Andrea Ferrero
In questo senso la cosa fondamentale è formare gli operatori per accogliere le presone con disabilità o le persone ”diverse”…
Maria Paola Casula
Verissimo, gli operatori che hanno partecipato ai laboratori sono stati molto contenti perché non si erano mai trovati ad affrontare questi temi. Si erano però trovati ad affrontare visite guidate con persone cieche e a non sapere come comportarsi. Hanno avuto quindi l’occasione di capire che tipo di accoglienza avevano messo in atto e trovare nuove strategie per il futuro, per garantire accessibilità piena a tutti i visitatori.
Marco Spanu
L’obiettivo del progetto era anche trovare strategie diverse, lavorando con strutture molto diverse tra loro: un museo di arte contemporanea come il Museo Nivola, un museo più etnografico come il Museo delle Maschere e due musei più classici come il Museo Archeologico e la Pinacoteca di Cagliari prevedono approcci diversi, hanno pubblici diversi, diversi operatori e puntano anche su una comunicazione diversa.
Il nostro lavoro è stato non solo quello di pensare di fare qualcosa sull’accessibilità, ma anche di capire come comunicarla questa accessibilità. Cosa intendiamo con questa parola “accessibilità”? Si usa tanto ma non è sempre chiaro come venga utilizzata e per questo abbiamo realizzato insieme ai laboratori una piccola campagna di comunicazione a partire dalle specificità di ogni struttura e declinata sul concetto di accessibilità, che potete vedere sui nostri canali facebook, youtube (*e sul nostro sito www.inmediazione.org).
Andrea Mameli
Siamo purtroppo arrivati alla conclusione di questa bellissima chiacchierata con Marco Spanu e Maria Paola Casula, potete raccontarci un episodio brevissimo ma significativo del progetto?
Marco Spanu
Al Museo delle Maschere di Mamoiada abbiamo invitato Luca Montisci, il presidente dell’Ente Nazionale Sordi della sezione di Nuoro, e lui è originario di Mamoiada e fin da bambino ha sempre visto la sfilata dei Mamuthone e Issoadhores e sognato di vestirsi da Mamuthone. Ha quindi espresso il desiderio di vestire Sa Carriga con la mole di 30 kg di campanacci e pelli e provare quest’emozione. Per lui, come per ogni mamoiadino, è un sogno che si avvera e Luca lo ha potuto realizzare tramite il nostro laboratorio, è stato divertente e molto bello: un caso di accessibilità piena! 😀
Andrea Mameli
Chiudiamo come sempre con il sorriso con Oltre le barriere!
Andrea Ferrero
Grazie per il vostro tempo!
Maria Paola Casula
Grazie a voi per l’opportunità!
Andrea Mameli
Grazie e buon lavoro!
Marco Spanu
Ciao!
Sigla
Questa puntata si chiude qui.
Oltre le barriere è un progetto frutto della collaborazione tra Radio X e il CRS4. Per suggerimenti e proposte scriveteci a oltrelebarriere@radiox.it, i podcast li trovate nel sito www.radiox.it.

 

Ringraziamo radio X, Andrea Mameli e Andrea Ferrero per averci offerto questo bello spazio per parlare la Cultura Accessibile. Alla prossima!